l'azienda, noi, con un delegato RSA del Cobas (che ha 30 iscritti su 70 lavoratori), e la Cgil.

Durante l'incontro, aggiornato al 9 mattina, l'azienda ha dato le sue spiegazioni che la hanno

portata alla decisione di fermare la produzione, mettere in vendita i mezzi, richiedere la Cigs,

e cercare i finanziamenti per il rilancio aziendale.

Le spiegazioni sarebbero legate ad una drastica riduzione dell'affidamento bancario sulle

anticipazioni di fatture, e al fatto che senza il pagamento immediato del gasolio, non c'è

fornitura di carburante.

L'ufficio della Provincia ha richiesto i dati approfonditi sia di bilancio che della situazione finanziaria,

e quindi si è avuto un rinvio.

Noi abbiamo spiegato che non ci interessa chiedere il fallimento e che i decreti ingiuntivi dei

lavoratori hanno un carattere legato al recupero delle retribuzioni e non sono finalizzati alla

richiesta di fallimento. Ci siamo espressi contro la richiesta di messa in liquidazione chiesta

da altri.

I lavoratori mantengono il presidio permanente sino al pagamento delle retribuzioni arretrate.

Ringraziamo per la solidarietà espressa i compagni di radiazione.info

che ieri sera hanno messo in onda l'intervista ad uno dei lavoratori più attivi del Cobas

La polizia era presente al presidio controllando a distanza gli eventi, a parte un piccolo episodio

di intemperanza di un agente allorquando i lavoratori si sono spostati da una parte all'altra di

Piazza Bardella entro "La cittadella" ove sono stati collocati gli uffici della Provincia all'interno

delle scelte politiche di allontanamento degli uffici pubblici di rilievo dal centro cittadino, che

è attuata in varie città, con grande dispendio di spesa e con maggiore difficoltà e lontananza

dalla popolazione degli uffici stessi.

Per questo i lavoratori hanno anche volantinato in zona Stanga e nelle vicinanze dell'università.