L'UMORE DELLA GENTE (31.8.2008)

L'unica critica che muoviamo ai compagni del PRC e dei Verdi che hanno proposto l'adozione della decisione circa il fare giustamente un campo nomadi, e' nel regalare alla destra dei luoghi comuni che non sono affatto verita'.

In un comune di 40.000 abitanti alcune centinaia di borghesi reazionari che non vedono l'ora di staccare la lapide dei caduti dell'aprile 1945 dalla facciata del Comune, che non sognano altro che un cambio di nome delle vie, cacciando Garibaldi, Curiel, Battisti, Gramsci, i martiri di Mira, lo stesso nome della Piazza, per "vivere" la loro allucinata esistenza senza l'incubo delle foibe (un incubo creato a posteriori del tutto falsamente dai revisionisti storici, si leggessero il libro di Claudia Cernigoi e poi parlassero), NON FANNO LEGGE.

La gente, il Popolo di Mira, non e' reazionaria, ed ha bene accettato la protesta civile contro il revanscismo razzista.

La gente, il Popolo di Mira, ha problemi seri: il lavoro, la disoccupazione, la salute, le centinaia e migliaia di morti di amianto, cvm, strane leucemie, improvvisi infarti, ecc. e il costo della vita, le tariffe degli autobus e dei servizi essenziali.

La politica di Berlusconi e Prodi in queste cose differisce di poco. E questo crea confusione, e' chiaro.

Ma non regaliamo all'opinione razzista, la "maggioranza".

Piuttosto costruiamo un dibattito sul come dovrebbe divenire il campo nomadi, sul perche' i nomadi saranno sempre nomadi e non sono assimilabili come esseri umani, al nostro modus vivendi, e su cosa si puo' fare civilmente per cambiare noi e loro.

E giustamente diciamo che siamo contro il rifiuto a priori, di un campo nomadi, diciamo che come per le discariche, le carceri, le caserme, anche per i turisti che non hanno quattrini servono spazi protetti e liberi (non solo per gli animali con il WWF), e cosi' anche per i nomadi, ed i poveri, e che si dia casa ai senza casa, e lavoro ai senza lavoro.

Perche' la Vita sia Vita, e non solo mutui in banca.

E che lo ammettessero, sindaci presidenti ed assessori, una societa' in cui uno stupro non avviene solo se passa un raro eroe, o una alrettanto rara pattuglia, non e' una societa', e' un lager in cui tutti fingono il benessere per timore di venir schiacciati, e nessuno piu' dice le cose che vanno dette, in un PROGRAMMA DI LOTTA E DI RIVENDICAZIONI SOCIALI CHE TROVI UNITA' E NUOVE DETERMINANTI TRA IL POPOLO NELLA MILITANZA POLITICA DAL BASSO: in un Fronte delle masse popolari.

L'articolo di oggi sulla Nuova Venezia Mestre (31.8.2008)