una lettera del 20 dicembre 1989

di Franco Bellotto operaio comunista,

dal 1967 militante dell’autonomia operaia di Porto Marghera,

figlio di un operaio comunista partigiano combattente di Venezia,

oggi e dal 1992, dirigente della Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali della provincia di Venezia,

censurata dai media

(Nuova Venezia ecc.)

 

Sempre più spesso in Italia, ma

anche e particolarmente nella nostra provincia,

si assiste alla scoperta di falde acquifere

inquinate da agenti tossici e veri e propri

veleni, scarichi di origine industriale,

anche al di fuori di siti o distretti

spcificamente pericolosi

(es le cromature, le conciature, ecc.)

Ma tutti a dare addosso a Marghera,

ed intanto fabbriche nemmeno inquinanti, e nemmeno in

passivo, a chiudere per arricchire squali e finanziarie,

potenti e corrotti…

Oggi i Verdi sono al governo, il PCI non c’è più,

ma la solfa è la stessa, non è nell’ambito

delle regole borghesi che è percorribile la liberazione,

anche se la legge e la Costituzione possono essere

utilizzate da singoli o da gruppi di lavoratori,

entro certi limiti, per difendersi.

Vediamo dove e quando è cominciata questa storia

 

NOCIVITA’ … UN  NUOVO MODO DI FARE POLITICA

(PER OTTENERE FINANZIAMENTI DALLO STATO ?!)

 

12-03-1973 I compagni dell’Assemblea Autonoma di Porto

Marghera davanti al Consiglio di Fabbrica del Petrolchimico

alle ore 11,15 (uscita per la mensa degli operai)

lottando contro la nocività in fabbrica, alzano una croce

con un manichino operaio con la maschera antigas,

intendendo dimostrare la tortura del lavoro nocivo

in fabbrica.

 

Il discorso sta cambiando, adesso sono tutti ecologisti, 20 anni fa ad essere ecologisti si rischiava di passare per terroristi perché questo cambiamento improvviso (in qualche modo anche graduale) ?

Vent’anni fa il discorso sulla nocività esisteva perché il Movimento Operaio esprimeva l’esigenza di coinvolgere le masse su un problema molto complesso che riguardava la qualità della vita, e soprattutto la salute della comunità intera, l’inquinamento atmosferico, l’esigenza di chiudere le fabbriche che producevano morte dove pochi erano quelli che ne traevano profitto e molti erano quelli che lo pagavano sia con il denaro che con la salute. Il sistema usa e getta, ne sono sicuro, deriva dal lavoratore dell’industria in genere.

Adesso la confindustria(*), sempre per il profitto, usa tutte le forze politiche (che fanno a gara per essere prescelte) per ottenere i finanziamenti che da una parte gli servono per produrre sempre più prodotti nocivi (la produzione dei prodotti chimici sia farmaceutici che per l’agricoltura aumenta mediamente del 2% mensilmente, con una contrapposizione di un calo di manodopera del 6% annua), dall’altra lo smaltimento dei rifiuti tossici solidi e liquidi da sé stessi prodotti.

Esempio lampane sono gli scarichi dei fotogessi nell’Adriatico: negli anni ’70 tutte le lotte e le documentazioni presentate sia da Controinformazione che da Lavoro zero, Controlavoro, a Marghera, per vietare lo scarico a mare, specificando le conseguenze, vedi alghe, malformazioni genetiche dei pesci per non parlare della perdita di capelli da parte dei pescatori a causa del mercurio (è noto che i vapori del mercurio vengono assorbiti tramite i capelli).

Ripeto, vuoi per l’incapacità da parte del Movimento Operaio di organizzare forme di lotta appropriate, da notare che aveva contro anche i Sindacati confederali che mettevano sempre sulla bilancia la propaganda della perdita dei posti di lavoro, fatto sta che negli anni ’80, con i finanziamenti pubblici, i fotogessi hanno trovato una soluzione alternativa, la produzione è continuata e la manodopera è diminuita lo stesso.

Negli anni ’80 si è anche definitivamente consumato il tradimento dei vertici nazionali e anche spesso e volentieri locali, dei sindacati confederali, con il cedimento di fatto (il rifiuto alla convocazione dello sciopero generale nazionale di 8 ore nonostante una enorme quantità di proteste spontanee, blocchi stradali, e nonostante la nascita del movimento dei delegati “autoconvocati” –che a Marghera peraltro rimase sotto il controllo dei “poliziotti del movimento”  giocando sulla criminalizzazione dei compagni rivoluzionari dopo la morte dell’ing.Taliercio–) alla Confindustria ed al governo Craxi sul congelamento della contingenza; il referendum voluto dal PCI e da CGIL, di fatto era destinato alla sconfitta causa lo schieramento di CISL e UIL e PSI con i padroni, e ciononostante, dal 33% elettorale del PCI alle europee del ’84, votarono contro questa misura di abnorme ingiustizia, nella primavera del 1985 al referendum, il 45% dei cittadini: la borghesia catalizzò la piccola borghesia ed i settori arretrati del Movimento Operaio, grazie anche alla stupida ed autolesionista (casuale ?) mossa della CGIL-CISL-UIL dell’ottobre 1984 che promossero la campagna per i registratori di cassa, che penalizzavano i piccoli negozianti.

Del resto molti di quei sindacalisti sono divenuti, con gli anni ’90, dirigenti dello Stato “antimafia”, come Del Turco, o capi e dirigenti di finanziarie e società. Dando una pessima prova di morale. Del resto la contestazione dell’autunno 1992 era generale, e Lama e Trentin non la vollero intendere neppure in quella occasione. Errare è umano, perseverare è diabolico, si direbbe, e infatti il diavolo è capitalista !

Nel frattempo continuava la lotta dei movimenti giovanili ecologisti contro il nucleare in Italia. La si vinse per il rotto della cuffia. In cambio della sconfitta generale operaia, si potrebbe dire col senno del poi.

Voler risolvere il problema dei rifiuti tossici non vuol dire in definitiva, farsi carico di un problema che non riguarda direttamente i lavoratori, ma chi li produce, e se lo Stato finanzierà lo smaltimento dei rifiuti, avremo poi due tipi di nocività: quella delle produzioni industriali più quella derivante dalle emissioni nell’aria degli inceneritori.

Nocività eliminata o nocività a MAC-0 la si potrà ottenere solo quando non ci saranno più impianti chimici produttivi di sostanze nocive per la popolazione e profitto per il capitale.

Tutte le forze politiche sono oramai, inutile nasconderlo, nel calderone del profitto capitalistico, le loro manovre, vedi in particolare le forze cosiddette di sinistra, sono talmente prese dalla volontà di poter far parte della spartizione della torta, che con la Lega Ambiente sperano di ostacolare i Verdi che sono stati, almeno inizialmente (purtroppo), gli unici antagonisti legali delle politiche delle multinazionali. Il pericolo “Verde” con il suo costante aumento di voti e di potere verso le masse giovanili sia di sinistra che cattoliche, non è stato sottovalutato né dal potere politico governativo né dal PCI che vede in esso un pericoloso antagonista per l’egemonia sulla classe operaia resa amorfa e diffidente proprio dal PCI stesso.

La lotta per la riapertura/chiusura dell’ACNA di Cengio non dovrebbe lasciare alcun dubbio: due schieramenti si sono contrapposti in una grande manifestazione, tutti e due gli schieramenti erano guidati dalle forze di “sinistra” con tanto di bandiere rosse e non c’era certamente l’esame della prova finestra sul colore delle bandiere “la mia credevo fosse rossa finché non ho visto la tua”.

Nonostante il “terrorismo” sia stato “debellato”, a detta di molti, esiste un vero terrorismo strisciante molto più pericoloso di quello della P38.  Non dimentichiamoci che la mafia si sta organizzando in modo non più paesano, ma in una forma europea e mondiale che la vedrà principale protagonista degli anni ’90. Usufruendo della legge sul confino ha spinto le sue avanguardie nell’alta Italia e continuando ad usare le leggi fatte sempre appositamente per lei, con l’apertura delle frontiere nel ’92, ci troveremo ad avere un parlamento europeo (?) diretto a controllare i commerci USA-URSS con l’Europa, altro che diossina o PCB dagli inceneritori. (**)

Io sono convinto che al 2000, se ci arriveremo vivi, la nocività sarà EROINA-AIDS e PALLETTONI CALIBRO 12 !!!  (***)

Non dobbiamo dimenticare che i giovani hanno bisogno di spazi liberi, che in Italia ci sono oltre 5 milioni di tossicodipendenti con 1.000 morti all’anno. (****)

Gli spazi che potrebbero essere usati dai giovani per tenerli lontano dalla morte bianca vengono tenuti chiusi ed abbandonati da anni, vedi la ex PLIP, villa Franchini, per ultimo il palazzo/capannone occupato di via Fratelli Bandiera a Marghera; ma forse fa parte di tutto un disegno politico ben definito e calcolato ??????

Ritornando al discorso della nocività, alla Montedipe di Brindisi, gli impianti sono fermi dal 13-14 novembre e si sta facendo manutenzione (profittando della fermata causata dai lavoratori dell’ENEL). Sindacati e Ministro del lavoro sono intervenuti direttamente per far riprendere il lavoro, sembra comunque, che i lavoratori vogliano sicurezza nel lavoro e che le centrali elettriche di Cerano (Brindisi sud) non devono andare ad energia nucleare ma a metano !   Nessuno si è preso la briga di informare i lavoratori del resto della Montedipe, i Sindacati confederali si sono ben guardati dal farlo, sono troppo presi dalla discussione se il PCI deve cambiare nome o deve mantenerlo, come se cambiando nome cambiasse qualcosa. La mafia non esiste !!!! o no !?

In tutta questa confusione, il Vaticano, usando il nome di Gesù Cristo, certo di non ricevere denuncia per diffamazione da parte dell’Interessato, continua ad essere azionista delle maggiori fabbriche di armi esportate ai governi dei paesi poveri del Terzo Mondo (un modo alquanto strano per inviare aiuti ai poveri !!!) dove milioni di bambini muoiono di fame e di solitudine.

In questo schifo di mondo, dove la qualità della vita è l’ultima cosa tenuta in considerazione da partiti, sindacati, organizzazioni più o meno di sinistra e cattoliche, non esiste oramai più nessuno che si impegni seriamente a cambiare. I fusti intanto verranno bruciati dopo litigi (finti) tra partiti ed ambientalisti di turno perché per tutti oramai è diventata una questione di politica economica, per il resto, ognuno faccia per sé e che Dio l’aiuti. (******)

 

 

 

AL TESTO IL COMPAGNO AVEVA AGGIUNTO 2 ARTICOLI A STAMPA, del 1989, senza data, tratti dalla “Nuova Venezia”

 

“L’HO UCCISO PERCHE’ ERA SOLO E SOFFRIVA” – Varese – Un ragioniere di 38 anni, Alberto Veronetti, si è costituito sabato notte alla polizia di Varese e ha dichiarato di aver ucciso un amico soffocandolo … ha raccontato di aver ucciso l’amico per evitargli altre sofferenze derivanti dallo stato di depressione e di solitudine in cui viveva…”

 

“GIOVANE TROVATO IN CASA IN STATO DI INCOSCIENZA – ABBANDONATO DA TUTTI VOLEVA LASCIARSI MORIRE” – Mestre – Abbandonato a sé stesso, senza mangiare e senza uscire chiuso in casa in un condominio di Favaro in completo stato di abbandono. Giorgio C., 18 anni, non ha più famiglia, è stato trovato nella sua abitazione in stato di semicoscienza, in preda ad una gravissima depressione psichica. … si trova ora ricoverato al reparto neurologia dell’ospedale di Mestre…”

 

 

Al testo originario sono state fatte delle piccolissime correzioni ed una aggiunta nel merito del congelamento della contingenza (1984) e della carriera successiva di numerosi ex sindacalisti

 

 

 

 

 

 

note del curatore del sito

LA BORGHESIA E’ NERA COME LA FOGNATURA. LA MALA MAFIOSA E’ BORGHESIA.

(*)

dopo il 1981 non si è registrato nessun attacco delle BR a persone dirigenti di aziende appartenenti alla Confindustria o di dirigenti della stessa Confindustria, a parte la bombetta inesplosa nell’auto davanti alla sua palazzina, nell’ottobre 1992. Circa nello stesso periodo, dopo il 1985, si sono interrotti i grandi sequestri a scopo di estorsione da parte della malavita, di dirigenti industriali. Dal 1983 in Veneto (a Vicenza, la stessa città dove negli anni ’90 si è trasferito il procuratore veneziano Fojadelli) è entrato in vigore privatamente un sistema di protezione e localizzazione degli industriali e dei loro familiari, curato dalla stessa Confindustria, con l’installazione lungo la rete stradale ogni 1,5 km, di telerivelatori. Di recente si è appurato che questi telerilevatori sono ancora in funzione, ad una distanza meno lunga, 500 mt. Non è noto se industriali o loro familiari utilizzino anche sistemi di trasmissione del pensiero con microprotesi sottocutanee, a scopo di protezione anti-sequestro. Dal 1982 sono in vigore sistemi segreti di sicurezza nazionale decisi dall’allora capo dello Stato, repubblicano e toscano, Spadolini, defunto alla fine degli anni ’80. Alla AVae-m risultano i primi casi di controllo mentale carcerario dal 1986, ed i primi casi di messaggi subliminali religiosi carcerari, dal 1982.

(**)

La previsione sulla estensione della mafia al nord, era già nota ai media locali veneti nel 1988, e in Lombardia e Piemonte (come dimostrano varie situazioni carcerarie e di razzismo e di “collaborazione” mafia-branchi carcerari-Stato in funzione antiterrorismo nelle carceri di queste due regioni, soprattutto dopo l’11 settembre 2001 –nel merito interessante il silenzio istituzionale sulle denunce del sottoscritto circa l’aereo “precipitato” sul Pirellone di Milano–, senza contare il probabile omicidio di Edoardo Massari fatto passare per suicidio) questa è sempre stata una realtà sin dagli anni ’70. Circa l’estensione mondiale della mafia, anche questo era un dato considerato certo, e in quegli anni uscirono le serie della “Piovra” che in qualche modo servivano ufficialmente allo Stato attraverso la Rai, a legittimare le misure eccezionali successive. Ricordiamo che l’articolo è scritto quando ancora non si conoscevano le dimensioni sub-continentali del crollo del secondo revisionismo (quello di Kruscev, Breznev, e Togliatti, Berlinguer) e quando ancora non era scattata la magistratura del Nord Italia a colpire la connivenza delle grandi aziende con gli amministratori pubblici appartenenti o dirigenti ai partiti di governo (e non solo) e con la caduta del decennale craxiano e la fuga di questo in Tunisia. Inoltre non era ancora scattata la successiva emergenza antimafia del 1992 (articolo 41 bis, processi senza dibattimento per mafia e terrorismo), e la situazione di grave attacco alle libertà fondamentali dei cittadini era stata accelerata dalla introduzione dei sindacati nella polizia penitenziaria e dalle stragi pilotate.  Va ricordato che già nel 1985 all’epoca del Convegno Repressione e crisi economica, si affrontava questo tema, tanto che in detenzione, il curatore di queste note scriveva un documento “Contro le multinazionali mafiose (MM)”, documento in cui si ravvisava che queste componenti NON erano più parte del “proletariato extralegale” o marginale, ma sezioni di borghesia nera opposte e contrarie a qualsiasi anelito di libertà e di organizzazione del proletariato, in particolare nelle periferie metropolitane (dimostrazione peraltro della natura folle e provocatoria, antimarxista, delle tesi del “Partito guerriglia” di Senzani, Curcio e Franceschini (1982) dopo la divisione nelle BR. Tenendo conto che sia Senzani lavorava al DAP, sia il Semerari psichiatra (quello decapitato, dei due fratelli entrambi del DAP) era dei NAR,  sia lo Scalone indiziato di Falange Armata nel 1993 era nel DAP, si può affermare che giocoforza è nel DAP che sta la base nera della connection dei servizi deviati e della borghesia nera. Una connection che dal 1980 circa si avvaleva di messaggi subliminali radiotrasmessi e che dal 1986 almeno si avvale anche di innesti sottocute e nel capo dei detenuti operati nei centri clinici, oltre che di particolari sezioni aggiuntive agli OPG, per creare un proprio esercito spionistico e terroristico di Stato, criminalmente al servizio di ogni interesse economico extralegale, che gestisce inoltre i permessi ad operare in certi territori (di qui alla contestazione di un malavitoso friulano al Dalla Longa, secondo Ivan Laera e Paolo Zanchetta, di un “uso non concordato” di alcuni mitra, riscontrabile negli atti processuali dell’attentato alla base USAF di Aviano).

La figura di Sacchetti, ex carabiniere della Banda Brenno, amico di ambienti monarchici, mercenario in Croazia, e di Giuseppe Mastini, delatore ed ergastolano, amico dei fascisti romani e già noto alla Banda della Magliana, inseriti nell’organico dei prigionieri di Biella, per gestire i rapporti con la Direzione di quel carcere nella “risoluzione” del conflitto politico sorto tra un gruppo di detenuti simpatizzanti di sinistra con il curatore di questo sito, attraverso la tortura del controllo mentale e l’interferenza nella vita personale e nelle conoscenze di moltissime persone dal sottoscritto conosciute, è un altro esempio di dove sia approdato il DAP: alla malavita organizzata mafiosa a livello Statale. E, se consideriamo i numerosi e stretti legami del DAP con le Magistrature di Sorveglianza, e di queste e quello con le molte “associazioni” e professionalità di “assistenza sociale”, psicologia, volontariato, capiamo che, se in un caso su cento queste realtà contribuiscono alla critica del sistema aiutando detenuti che rifiutano questa barbarie, in 99 su cento sono parte del sistema e distruggono, per quanto loro possibile anche se a malavoglia, quel poco di buono fatto in quell’1 per cento, in quanto accettano un sistema di regole che è funzionale alla borghesia nera e non alla democrazia ed all’antifascismo, fondanti nella Repubblica Italiana sorta con la Costituzione del 1947 e con il rifiuto di qualsiasi revanscismo monarchico. Il pericolo monarchico a sua volta si avvale anche di questi spazi alla borghesia nera, e che ne faccia ampio uso è dimostrato dalla trasgressione costante del pargollo Filiberto, alle condizioni per il rientro della famiglia del re traditore e socio di Mussolini, in Patria.

(***)

Le stragi pilotate dalle carceri, prima ancora che quelle del ’92-’93 (in questo caso più probabilmente gestite dalle cupole politiche-economiche) gestite dalla contiguità malavita-polizia corrotta (la “misteriosa” Falange armata, la banda dei fratelli Savi, ossia della Uno bianca di Bologna), oltre che da gravi episodi interni alle forze dell’ordine (strage di Bolzano, penitenziaria, strage di Ravenna, carabinieri, un centinaio di morti in rapine ed agguati a Bologna ed Emilia-Romagna, polizia corrotta), si rifacevano ad una nuova strategia di controllo dell’economia non dominante, che di fatto sostituiva gli attacchi alle alte sfere finanziarie ed industriali del paese (sequestri degli anni ’1970-’1985, per capirci da Gadolla a C, a parte le rare eccezioni successive, di natura diversa, originati in Sardegna, di Farid jr. e pochi altri successivi episodi fino a Soffiantini). La dimostrazione di questa tendenza sta in moltissimi elementi; alcuni di questi:

·         il trattamento moderato carcerario a questo tipo di persone (ex poliziotti, ex carabinieri, ecc.) come i fratelli Savi, lasciati liberi di continuare il loro sporco lavoro di connection nelle sezioni carcerarie di transito di mezza Italia.

·         la  incapacità della magistratura ordinaria di affrontare questo fenomeno (ecco il suicidio della direttrice Miserere a Sulmona, dopo 12 anni dall’omicidio del suo compagno, per il quale non esiste alcuna verità processuale, a dimostrare che esiste qualcosa di più importante della verità, anche a certi livelli di potere).

·         Il rapporto di corruzione e co-interesse del mondo medico con quello scientifico ha trovato nelle carceri (come negli USA negli anni ’30) un ottimo campo applicativo, ma non l’unico (in un paese pieno di cliniche neurologiche, case di riposo, rifugi per “barboni”, orfanatrofi), connettendosi alla mafia dominante intergruppo carceraria sin dagli anni ’80 ma in particolare dopo l’inizio degli anni ’90, sfruttando l’esistenza dei centri clinici, degli studi odontoiatrici carcerari, degli psicologi e psichiatri. In questo, questi specialisti in genere operanti per il mantenimento dello status quo, non di rado sono anche finiti nel mirino della magistratura quando si è “esagerato” (indagini per morti sospette). Molti detenuti ergastolani o comunque di elevatissimo livello criminogeno si sono laureati od hanno studiato medicina ed ingegnieria elettronica, e non solo in facoltà “umanistiche”. Non si sa bene applicandola come.

·         La persistenza di livelli di provocazione  e guerra sporca (“Falange armata”, NTA-servizi, attentato di Venezia al Tribunale-fascisti, rivendicazioni false “Falange armata” di modo da dare una gestione “unitaria” a determinati episodi, per chi deve intendere)

·         Le dichiarazioni, al curatore di questo sito, fatte da Vincenzo Olivieri, poi suicida a Spoleto nel luglio 2005,  circa la gestione della “ragnatela” cui lui apparteneva, del problema sorto dalle voci di un sequestro ai danni di un industriale della pasta del centro italia, molto noto, gestione che comportò la uccisione di tutti i componenti della banda che preparava il sequestro, remunerata azione molteplice (strage) dall’industriale stesso insieme ad altri industriali del suo territorio. In pratica la questione comportò un esborso minore dell’eventuale riscatto.

Queste stragi dovevano da una parte trovare una risposta per l’”opinione pubblica” e dall’altra permettere degli assestamenti di potere senza che l’opinione pubblica se ne avvedesse. Il trade-union di queste mediazioni è nel rapporto carceri-mondo dello spettacolo. Cosa provata e dichiarata anche da diversi detenuti poi uccisi suicidati o fatti passare per pazzi, e sempre secretata dai governi (anche su dichiarazioni circa Moby Prince e treno deragliato in Germania, da parte di un detenuto scioperante della fame a Novara nel 2000, poi fatto passare per pazzo dopo il solito soggiorno di Livorno; decreto di secretazione firmato da D’Alema).

(***)

Lo Stato attraverso il DAP ed i dicasteri degli interni e della giustizia, come dicevamo, ha dimostrato di avere mezzi più “sottili” dei pallettoni, ma la barbarizzazione dei rapporti sociali, dimostrabile attraverso la cronaca di ogni giorno, attesta la giustezza di questa analisi del compagno Bellotto.

(****)

Il problema non è solo che questi 5 milioni sono un elemento di corruzione generale, ma anche che costano in assistenza che altrimenti dovrebbe essere gestita. Non è normale che la progressione del benessere possibile generale, generi malessere, senza che alcuno alzi la voce evidenziando la crisi generale della società.

Se oggigiorno (primavera 2006, blitz della Guardia di Finanza) in una cittadina come Mestre, con un bacino di circa 250-300 mila persone, si calcola un consumo di cocaina di 2,5 kg al giorno, bisogna considerare almeno in 300 kg al giorno il consumo nazionale di questa sostanza, che, con un coefficiente di 8-9 bustine per grammo, comporta 300.000*8,5=2.550.000 bustine, che se vendute a 80-100 euro l’una, danno un fatturato quotidiano, circolante, di circa 250 milioni di euro al giorno. Lo Stato, famelico di capitali, lascia fare, sapendo che questi soldi entrano nel mercato finanziario ed immobiliare, ed anche uscendo all’estero, rientrano sotto altre forme. Quindi aumenta la pressione fiscale. Così i cittadini onesti pagano per questi qua. E di conseguenza la classe operaia si trova oberata oltre che dal peso dello sfruttamento, anche dal peso indiretto dell’inflazione sui beni essenziali non di consumo quotidiano, che è calcolabile per esempio nel caso delle abitazioni in un 3-400% di aumento nell’arco di 20 anni. Le risultanti politiche di queste cose sono talmente abnormi che la politica borghese le tace con l’aiuto dei media i quali sono in gran parte proprietà di gruppi finanziari sempre più abnormi (Mediaset, L’espresso, Sole 24ore, ecc.) i quali nel “riflettere” le componenti principali del capitale italiano post-bellico, sconvolgono anche le proprie connotazioni originarie, concludendosi in un pastone, che sul piano politico si è concretizzato dapprima nel maggioritario, quindi nel binomio dei poli. Questo sul piano della politica. Sul piano morale, alla concussione e tangentopoli, continuate comunque, si è sostituita la serie di privatizzazioni dei servizi sociali statali. Nessun magistrato ha fatto arrestare per questo gravissimo reato di cessione di beni sociali, alcun capo del governo, nemmeno dopo che sono decaduti. Siamo in un paese in cui il Presidente della Repubblica declina alcune sue responsabilità per non ngravare sull’ “immagine del paese”, e questo tanto più se è “illuminato” e, a parole, antifascista e progressista. Sul piano sociale, con le leggi e decreti Dini, Treu, Biagi, con la precarizzazione e la mediatizzazione selvaggia ed infinitamente invasiva di oggigiorno, la mafia della borghesia nera si è portata non più alle estorsioni agli imprenditori onesti residui (oramai una minoranza, quelli non sottomessi, non uccisi, non fatti andare in manicomio per mangiargli la ditta), ma alla gestione degli appalti, trasformando le industrie con il lavoro in prestito, in zone franche del tuto simili al Porto del lavoro su chiamata di cui al noto film con Marlon Brando. In questo caso è piccola mafia, azienducole od aziendine non solo del posto, ma spesso lontane come sede legale, che appaltano o subappaltano funzioni specifiche in lavorazioni produttive industriali. Il bello è che in questa mafia ci si son buttati anche ex sindacalisti divenuti imprenditori, nelle stesse zone dove 20 anni prima gridavano di tener fuori dai cortei i “terroristi”, e che alcuni di loro si sono specializzati, non solo nelle mansioni di capo del personale, ma anche in quelle di liquidatori di aziende in attivo.

(******)

L’argomento introduce la questione se ogni malafatta ed ingiustizia sia monetizzabile o se non esista un limite, del resto oramai oltrepassato, oltre il quale una classe al potere deve abbandonare tutto perché ignominia. A livello Biblico, siamo ben oltre Sodoma e Gomorra. A livello sociale, siamo dal 1991 di nuovo nella guerra imperialista.  Quanto al Vaticano ed alle congregazioni religiose e massoniche, fioriscono e prendono potere e denaro anche dalle tasse, e sono strettamente legate al desiderio di una parte della borghesia nera, di ritornare al sistema monarchico.  Del resto Inghilterra, Spagna, Olanda, Svezia, Belgio, ecc., appaiono “democratiche” pur avendo il reame.

 

 

 

Testo di Franco Bellottodel 20-12-1989

 

Note del curatore del sito www.aeave.org  del 20-9-2007