Alle persone scomode, nel regime fascista italiano attuale (bipartisan), viene fatto sia impedimento all'accesso ad internet, sia sabotaggi e furto delle proprie caselle, anche da procure arrogantemente anticostituzionali, sia anche viene fatto il "giochino" di far vedere ciò che si vuole (una pagina da loro modificata) in luogo di quella effettivamente risiedente nel server. Il giochino serve a cercare di "far impazzire" la persona torturata, come centinaia di altri sistemucci che usano questi assassini psikiatri e psikologi ("neuroskienziati" da fucilare a Norimberga2 o in PiazzaleLoreto2).

Nel film qui allegato, si vedrà come passando da paolodorigo.it al sito www.aeave.org, la 2a pagina, visualizzata in internet explorer in collegamento adsl di alice telecom, dà correttamente i due simboli con la sigla AEA al centro, sulla sinistra, e quindi la dicitura a destra con i nomi; la pagina, appena passata in FTP sul sito, viene visualizzata anche con mozilla due volte: una prima volta, direttamente, ed appare corretta. Una seconda volta in collegamento adsl, ed appare invece alterata con una seconda scritta AEA.

La provocazione viene fatta ossia SUL COLLEGAMENTO, nel momento in cui si visualizza su mozilla la pagina.

Per ogni informazione, la pagina è al link http://www.aeave.org/indexIE.htm

Cliccare qui per i film (necessario Quick Time, sono in formato 3gp)

1. sabotaggio su collegamento in casa Bellotto, 4-4-2008 La seconda parte è stata rimossa dal video-telefonino da infiltrati nella rete Vodafone del n.334-3657064, avevamo documentato anche la prova della sospensione del collegamento usb del modem anche con altro cavo anch'esso funzionante, per poter dimostrare che l'interruzione non dipendeva dal cavo. Comunque la prova è fattibile da chiunque, e documenta che lo Stato NON fa intercettazione MA FABBRICA TORTURA E MONTATURE.

3. sabotaggio su visualizzazione in casa Dorigo, 6-4-2008

Non si capisce se, in qualche circuito clandestino pubblicitario di torturatori, si voglia far apparire ignorante il webmaster, che prima del 1993, dopodiche per 12 anni rimase detenuto, era uno dei migliori e più conosciuti progettisti informatici del Veneto in ambito medi sistemi IBM. E che ancora oggi, dopo 2 anni dalla concessione della libertà ed un anno e mezzo dall'annullamento della sentenza, è senza lavoro.