Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali

Il 6-7-8 novembre 2009 a Torino si è svolto il convegno istituzionale su amianto e giustizia

 

Sulla nostra assenza al convegno del dottor Casson, di Antonio Pizzinato ex senatore, e di altri esponenti, con la partecipazione di cinque gruppi di lavoro, suddivisi tra le varie tendenze oggi esistenti aderenti alla AIEA, (Associazione a cui non aderiamo noi dell’AEA di Venezia).

Le relazioni al convegno erano state diffuse in precedenza e noi avevamo letto sia quella di Casson che quella di Pizzinato.

Il nostro disaccordo è in relazione al fatto che loro ripropongono il progetto di modifica legislativa di Damiano del 2008, del governo Prodi, che NON garantivano le condizioni maggiormente favorevoli ai lavoratori, della precedente legislazione, ma solo la modifica dell’aumento degli stanziamenti per i morti di amianto, che venivano ad essere così LIMITATI PER LEGGE dall’istituzione di un Fondo.

In questa maniera, si toglieva la materia dalle mani della Giustizia, per darla con un contentino “a tutte le vedove”, ma sostanzialmente dando molto meno di quanto applicando la legge 257/27.3.1992 articolo 13 comma 8, sarebbe risultato (coefficiente pensionistico per tutti i lavoratori esposti, di 6 mesi ogni anno di esposizione).

Veniva inoltre mantenuto il “muro” dei 10 anni di esposizione.

È sin dal 2007 che la AEA di Venezia ha contestato pubblicamente la posizione dell’allora senatore Casson.

NOI sosteniamo che NON ESISTE alcun motivo per cui i padroni debbano prendersi agevolazioni su agevolazioni, ed i lavoratori, invece, riduzioni dei benefici precedentemente ottenuti, “PER NON MANDARE IN FALLIMENTO LE CASSE DELL’INPS”.

Noi come AEA di Venezia NON abbiamo aderito a partecipare a questo convegno, e nemmeno al sit-in di Roma di settembre, in quanto la presenza di CGIL-CISL-UIL non garantiva la giusta critica a chi per decenni ha taciuto queste gravi condizioni di lavoro, e successivamente, ha turlipinato decine di migliaia di lavoratori con istanze tardive o con tentativi di far circolare voci tali da non avere rompimenti di scatole di dover avviare procedure con scarsa “redditività”, o peggio, come è successo a Genova nell’autunno del 2007, quando si è venuti a sapere che avevano fatto cattivo uso delle procedure, per spacciare per esposti amianto chi non lo era stato.

Siamo stati anche contrari agli indirizzi politici relativi a questa materia (“atti di indirizzo”) firmati dai senatori GUERRINO e CARON, per le categorie dei lavoratori chimici e metalmeccanici che di fatto dividevano tra i lavoratori esposti amianto, in “buoni” che meritavano i benefici, e “cattivi” che non li meritavano, ma morivano lo stesso di mesiotelioma pleurico.

Prima del sit-in di settembre, abbiamo scritto al Presidente nazionale della AIEA, esplicitandogli le nostre gravi critiche.

La sua salomonica risposta, tutt’altro che di “sinistra”, è stata che non si poteva “ottenere di più”.

QUESTA LOGICA NOI L’ABBIAMO SEMPRE COMBATTUTA.

Occorre ottenere quello che è giusto ed equo per tutti.

Invitiamo a partecipare invece a tutte quelle lotte, come la manifestazione per il processo Eternit a Torino, organizzate AL DI FUORI di queste chiesette di specialisti che NON RAPPRESENTANO ADEGUATAMENTE i bisogni dei lavoratori.

 

21.11.2009