Ho fame, sono un cittadino del mondo, la mia pelle non ha colore, è coperta di ogni sorta di rimasugli dell’inquinamento capitalista. Altro che Cernobyl. Non ho più colore della pelle, non bianco, non rosa, né nero o giallo, è un rosso marroncino, bruciato e arso dal sole, coperto di oli combustibili bollenti, ributtante dalle corrosioni dell’acido. A Cittadella (Padova, Veneto, Italy, globo terrestre) non mi fanno entrare. E neppure a Fontaniva, Montegrotto, e Riese Pio X (Tv), Annone Veneto (Pn).. Ci sono “ordinanze” dei locali podestà del partito-regime, la vecchia baldracca (ops scusate balena) bianca, associazione a delinquere di stampo mafioso perdurante ultradecennale e connessa a capi di stato stranieri ed organizzazioni paramilitari golpiste (p2, p3, p4, ecc.), che vietano l’ingresso agli sbandati.

Ahimé non sono nell’Inghilterra del ‘500, altrimenti almeno m’impiccavano e finiva lì, invece così sono costretto a continuare a soffrire, di cittadella in cittadella.

Qualcuno anni fa sosteneva che l’imperialismo è razzista e fascista insieme, e che da gretta e miserabile espressione del capitalismo, diviene merda liquida, materia viva costitutiva del corpo degli uomini e donne che vi si riconoscono. Fatalità, si diceva che “le cittadelle dell’imperialismo” si arroccano e difendono dall’aggressione del popolo. E c’era Caracas, il centro di lusso, le baraccopoli tutte intorno, e c’era Roma, e c’era Sao Paulo do Brasil, e il centro di Lima, così lussuoso, Miraflores, attaccato da nuclei guerriglieri. Adesso c’è Cittadella che chiude la porta agli sbandati.

Ma andatevene a casa, e non rompete il cazzo al mondo !